
A Lucera, nel comune di Lucera in Puglia, si venera San Espedito, un santo martire romano. Il culto di San Espedito è stato introdotto a Lucera da un parroco locale, per ringraziarlo della sua intercessione in una lite giudiziaria rapidamente risolta. La parrocchia di San Giacomo Maggiore apostolo, dove si trova un altare e una statua dedicati a lui, celebra questo Santo
La Prof. Fabiola Giancotti di Milano, autrice del recente podcast sul martire (LINK), mi ha di recente informato di aver trovato un riferimento ad Espedito in un famoso libro dello scrittore inglese Norman Douglas (1868-1952), “Vecchia Calabria” (1915), dove si racconta un episodio avvenuto nella città di Lucera.
Ecco il brano:
«Qualche sera fa vi fu una festività religiosa in onore di Sant’Espedito. Nessuno riuscì a dirmi altro di questo sant’uomo se non che era una specie di guerriero-pellegrino e che il culto per lui qui è di data recente. Fu importato o creato circa quattro anni fa, da un ricco mercante il quale, stanco dei vecchi santi locali, costruì una chiesa in onore di questo nuovo santo e in tal modo lo iscrisse nel novero delle divinità cittadine.
In quell’occasione la piazza brulicava di gente. Poche donne e gli uomini tutti in abito scuro; siamo già sotto l’influsso moresco e spagnolo.»
Da questa interessante traccia, è partita una prima ricerca online.
Su Facebook abbiamo trovato un articolo dello storico Giuseppe Trincucci (novembre 2018), dove egli racconta la vera storia dell’immagine, che in parte conferma il vago racconto di Douglas:
«Il suo culto di Sant’Espedito a Lucera è abbastanza recente, degli inizi del secolo scorso. Legato alla costruzione della chiesa di San Giacomo nella piazza omonima.
Il costruttore della chiesa fu come per altri edifici pubblici e privati di Lucera il maestro Francesco Fasano Colabella. Questo capo-mastro era anche un geniale costruttore che suggellò le sue capacità nella chiesa di San Giacomo costruita ex novo.
Ebbene, Colabella aveva una vertenza giudiziaria che tirava per le lunghe, si trovava a Napoli dove si recò a pregare in una chiesa dove si venerava il santo in questione, che era invocato come il santo delle cause brevi. Il santo era Espedito, e il maestro fece un voto che se avesse risolto il suo caso e se la sua causa avesse raggiunto una definizione rapida, gli avrebbe dedicato un altare con tanto di statua. La causa si concluse. Tornato a Lucera volle che nella chiesa di San Giacomo ci fosse un altare che attualmente è presente (il primo a destra entrando in chiesa) cui affidò un legato di Messe. Regalò anche alla chiesa il pavimento che tuttora è presente e la sua messa in opera. Durante gli scavi rinvenì un bracciale d’argento a forma di serpente di epoca classica che mise al braccio della statua del Santo.»
A questo punto, occorreva ottenere conferma della presenza della statua nella chiesa di San Giacomo, ottenibile solo da un contatto locale. Aiuto che ci è stato dato dal Sig. Rocco Paiano, Priore della “Reale Arciconfraternita di San Giacomo Maggiore Apostolo”, che si riunisce proprio nella chiesa omonima. Nella sua mail, egli chiarisce che «la famiglia Curato demolì la chiesa originaria e a sue spese fece ricostruire quella attuale.»
Come si vede dalle immagini inviate da Paiano, la statua («di cartapesta leccese») è di bella fattura e originale: il Santo indossa infatti un lungo mantello rosso sulla lorica. Tutto appare ancora in ottime condizioni e la cappella con l’altare è dedicata interamente a lui; non si vede però il braccialetto d’argento citato dallo storico.
Secondo Paiano la devozione non sembra ancora attiva, ma per maggiori notizie in merito proveremo a contattare il parroco.
Ecco un altro esempio di come si sta estendendo la ricerca sul culto di Sant’Espedito in Italia: via una rete informale di devoti, che ci segnalano immagini e aneddoti da cui spesso emergono notizie del tutto inedite.
UMBERTO ANGELONI